SALVARE GLI ALBERI SI DEVE E SI PUO’ : LA GESTIONE DEL PATRIMONIO BOTANICO NEL PONENTE, UNA ROTTA DA CORREGGERE!

La sezione PONENTE LIGURE di ITALIA NOSTRA segnala il continuo attacco al patrimonio arboreo del Ponente ligure, attività che purtroppo sta caratterizzando le Amministrazioni del nostro territorio.
La nostra sezione ha già lanciato questa estate un appello agli Amministratori, a fronte di esempi scellerati, chiedendo maggiore attenzione nella gestione di quello che è un vero bene comune, in una ottica di salvaguardia del verde e non di miope e sbrigativa eliminazione del patrimonio botanico ponentino.

Continuano infatti gli esempi di devastanti interventi sulla vegetazione urbana (drastiche potature o tagli definitivi), interi angoli di verde cittadino sono cancellati e con essi qualità della vita, salubrità e memoria storica.

Dopo i vari episodi denunciati e riguardanti per esempio la filiera dei pini storici di Via Nino Bixio a Sanremo o le potature nocive delle Araucarie – di fatto degli abbattimenti – a Bordighera,
giunge ora da cittadini imperiesi la denuncia che a metà settembre scorso nel parco della Prefettura/Provincia di Imperia, nel pregevole contesto storico-ambientale dell’ex Grand Hotel Riviera Palace ora sede istituzionale, è stato tagliato un Cedro del Libano, albero centenario.

Il cedro del Libano è un albero storico, spesso piantato nei parchi per il suo portamento maestoso, simbolo di forza e maestà per la sua longevità, l’imponenza e l’imputrescibilità del suo legname. Dalla consistente documentazione fotografica pervenuta alla nostra sezione risulta l’immagine di un albero vivo e vitale, già oggetto di precedenti interventi di inopportuna potatura dei rami bassi e medi e rimasto però vitale e rigoglioso; purtroppo dopo il taglio si evidenzia un tronco intaccato nella parte bassa da una carie solo in una piccola area del legno, limitata, non compromettente. Per il resto, un tronco integro.

Non vogliamo innescare una polemica tecnica sterile, ma registriamo da tempo che anche a fronte di esemplari parzialmente malati è possibile la cura ed in altri contesti territoriali viene attuata con successo: per esempio in Provincia di Varese grazie al “biocontrollo” si sono sperimentati processi positivi di salvataggio di alberi!

Per gli agronomi dello Studio Lanscape di Varese (architettura del paesaggio, arboricoltura, agricoltura e ambiente) la carie del legno si può curare: i funghi cariogeni sono rilevati ed isolati, definiti in laboratorio i loro nemici (antagonisti) e usati nel biocontrollo.
Una prassi ormai in uso da diversi anni, una cura mirata, non più generica come è stata inizialmente, un farmaco vero e proprio.

I risultati positivi sono visibili a breve, sono necessarie più analisi in laboratorio, ma si produce meno spreco.
Cure di questo tipo potrebbero essere effettuate su tutte le piante non solo quelle monumentali.

Le stesse motivazioni di sicurezza possono non necessariamente portare al taglio dell’albero: esiste una alternativa a potature violente o tagli indiscriminati, l’ancoraggio con tiranti, sistemi non invasivi ed elastici.

Dagli Amministratori pubblici ci aspettiamo una maggiore responsabilizzazione, la messa in atto di strumenti tecnici e in via generale di una nuova cultura che salvaguardi e potenzi le grandi piante, monumentali e non, tanto più necessaria in un momento storico di emergenza climatica, a favore del benessere della collettività.

La nostra Sezione si impegnerà a porre in essere occasioni di studio, confronto, approfondimento per affrontare questo tema che è diventato epocale e irrinunciabile.

10 ottobre 2022

DANIELA CASSINI
PRESIDENTE
ITALIA NOSTRA PONENTE LIGURE