PERCHE’ UNA SEZIONE DEL PONENTE LIGURE (Provincia di Imperia)
Il Ponente Ligure ha caratteristiche di “grande bellezza” ed eccezionale originalità, nelle sue linee paesaggistiche e nelle testimonianze ancora visibili della sua celebrata storia internazionale.
Nel contempo e’ un territorio fragile e geograficamente periferico, lontano dal fermento culturale delle citta’, e percio’ bisognoso di attenzione capillare e di solerzia per difendere l“unicum” che rappresenta.
Sentiamo da tempo la necessita’ di accompagnare all’impegno civico ed ecologista di noi cittadini di questa zona, la forza di una realtà associativa nazionale strutturata e prestigiosa. Abbiamo scelto di iscriverci a ITALIA NOSTRA perche’ la storia, i valori, il prestigio, e la coerenza di questa associazione rappresentano garanzie di qualità, autorevolezza e lungimiranza. L’appartenenza a Italia Nostra consente di avere voce anche in Regione sui temi comuni.
Fin dall’inizio del nostro avvicinamento all’associazione, ci e’ parso che per usare appieno il beneficio di appartenere alla comunita’ di Italia Nostra fosse desiderabile fare un passo in piu’ e fondare una Sezione del Ponente Ligure. Per tre motivi. Primo, per poter identificare obiettivi il cui perseguimento contribuisca alla valorizzazione della zona. Secondo, per espandere localmente il gruppo di persone — tra cui speriamo molti giovani – interessati ai valori di Italia Nostra e a lavorare per promuoverli. Terzo, per collaborare con altre sezioni liguri e non solo, su problemi o attivita’ di comune interesse e cosi’ imparare da una comunita’ piu’ ampia e di grande esperienza come essere efficaci nelle battaglie scelte.
Appena raggiunti i 15 iscritti (oggi siamo gia’ a 26 senza aver ancora dato pubblicita’) abbiamo consultato il Presidente del Consiglio Regionale Ligure, Ing. Roberto Cuneo, che non avrebbe potuto essere piu’ incoraggiante e generoso. Ci ha accolti nella sezione di Savona di cui e’ Presidente identificandoci gia’ come sezione in fase di costituzione. Il Presidente Cuneo e’ poi venuto in visita a Bordighera il 29 Aprile, ed abbiamo discusso la formazione della nuova sezione, le grandi linee del programma, e l’organizzazione di futuri eventi condivisi.
LINEE PROGRAMMATICHE
Il programma che oggi presentiamo per il Ponente Ligure aspira ad essere nel solco della preziosa attivita’ di Italia Nostra nel nostro Paese, e secondo gli indirizzi delineati dalla Costituzione e dal Codice dei Beni Culturali: la tutela del paesaggio, del patrimonio storico ed artistico, e dell’ambiente; la difesa dell’interesse pubblico e della opportunità di uso collettivo dei beni comuni; l’individuazione di possibili soluzioni compatibili e rispettose dell’interesse pubblico nel caso di vertenze ambientali; e la creazione di una rete dinamica di competenze e collaborazioni.
Il programma si articola in 5 OBIETTIVI. Nella descrizione di ognuno, all’enunciazione del “problema” segue l’”approccio” operativo e poi le azioni mirate che la nuova sezione intende intraprendere. Il diagramma che segue le pagine di testo riassume schematicamente i capisaldi del programma e illustra le interazioni tra le diverse attivita’.
CINQUE OBIETTIVI E RELATIVE AREE DI AZIONE
1. Salvaguardare e valorizzare l’ambiente e il paesaggio
Il problema: Il Ponente Ligure ha un grande patrimonio naturalistico – mare, litorale, fiumi, giardini, parchi, sentieri, aree montagnose, biodiversita’, oasi di fauna selvatica, Santuario dei Cetacei. Ma negli ultimi decenni il territorio e’ stato “aggredito” dalla eccessiva edilizia per le seconde case, che ha messo a dura prova molte delle zone di grande bellezza e valore ambientale. La costa, seppure tra le piu’ portualizzate d’Italia con il doppio danno di cementificazione e sottrazione alla fruizione pubblica, e’ tuttora interessata da nuovi progetti portuali. La proliferazione di seconde case ha aumentato la densita’ abitativa delle cittadine e ha usato sempre piu’ spazio per accomodare il traffico veicolare, trasformando strade residenziali e panoramiche in parcheggi e riducendo contemporaneamente le zone di Verde.
Negli ultimi anni sia a Bordighera che a Sanremo c’e’ stato un progressivo sacrificio del Verde. Diversi comuni (ad esempio Bordighera) non hanno ancora un Regolamento del Verde che codifichi i diritti e difenda gli imprescindibili ruoli ambientali del verde urbano, malgrado ripetute richieste alle Amministrazioni. Si usano assai poco nell’estremo Ponente le opportunita’ di educare i giovani a conoscere e amare il verde. Duole notare nel report di Openpolis aggiornato al Dicembre 2019 che tra i 10 comuni ultimi in classifica per posti per presenza di giardini scolastici rispetto agli studenti, ci sono due comuni liguri, Genova e Imperia.
Benche’ il Ponente ligure abbia un buon approvvigionamento della fondamentale risorsa acqua, sono ricorrenti nella stagione estiva periodi di carenza, soprattuto nel territorio Dianese. Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Imperia nel “Rapporto sulla Risorsa Acqua” ha messo in evidenza il problema dell’abbondante uso degli impianti di derivazione idropotabile anche per scopo irriguo; e tra le iniziative per migliorare la sostenibilita’ ambientale dell’uso dell’acqua ha proposto il recupero delle acque di depurazione.
Sono mancati quasi completamente da parte della Regione e dello Stato interventi strutturali per creare una viabilita’ di scorrimento (Aurelia bis) alternativa all’attraversamento delle cittadine. Il risultato e’ un crescente inquinamento chimico e acustico di zone che hanno invece come vocazione naturale quella di essere oasi di bellezza e tranquillita’.
L’”ambiente” del Ponente Ligure include anche Centri Storici di grande importanza e potenzialita’ in termini di qualità di vita. Basti pensare a quelli di Bordighera, Ventimiglia, Dolceacqua, Taggia, la Pigna di Sanremo e i Borghi dell’entroterra. C’e’ una tendenza all’abbandono, sia di interi centri storici quali quello del Borghetto, che delle proprieta’ pubbliche; o, al contrario, alcuni centri storici vedono il loro spazio pubblico sempre piu’ invaso dal proliferare disordinato di bar e ristoranti, e sottratto all’uso di aggregazione della comunita’ residente.
Approcci: E’ necessario tutelare le caratteristiche ambientali e paesaggistiche della zona e migliorare la sostenibilita’ ambientale di molte attivita’; e sensibilizzare la popolazione a queste necessita’.
La nuova sezione di Italia Nostra intende
(a) Identificare unicita’ del territorio da tutelare e valorizzare in vari modi (ad esempio a Bordighera il Palmeto Storico, il Beodo, e la Via Romana; a Sanremo il patrimonio botanico lasciato alla citta’ da Mario Calvino e Libereso Guglielmi);
(b) Sollecitare che ogni citta’ si doti di un Censimento, Regolamento, e Piano del Verde ad implementazione della legge 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” sue Linee Guida, e successive elaborazioni; che i Regolamenti riflettano l’esigenza di conservare e aumentare il Verde urbano anche in vista dell’obiettivo # 1; e che vengano attivamente cercati e identificati alberi con le caratteristiche di “alberi monumentali”, per essere segnalati per l’elenco regionale-nazionale;
(c) Incentivare una nuova cultura del Verde Urbano, organizzando per i cittadini e i giovani in particolare presentazioni educative, concorsi (quali il “Giardino piu’ Bello” o il “Balcone Fiorito piu’ Bello), un premio annuale per azioni che hanno contribuito al recupero o salvaguardia di piante, e la grande opportunita’ educativa dei giardini, orti, o semplicemente spazi verdi intorno alle scuole;
(d) Monitorare che siano preservate da nuove speculazioni e da ulteriore consumo di suolo le colline e le aree verdi rimaste integre, con particolare attenzione agli spostamenti di volumetrie resi possibili dal Piano Casa (Legge regionale 03/11/2009 n. 49); e che i nuovi Piani urbanistici Comunali concedano piu’ spazio pubblico alle attivita’ delle persone e al Verde invece che al traffico;
(e) Approfondire lo studio di fattibilita’, vantaggi, e svantaggi per questa zona del riutilizzo delle acque reflue e di impianti di “irrigazione a goccia” quali strumenti per una gestione sempre piu’ sostenibile delle risorse idriche;
(f) Promuovere pianificazione specifica per i Centri Storici, che parta dalle proprietà pubbliche spesso inutilizzate e abbandonate, e coinvolga i privati che vogliono abitarvi o aprirvi attività compatibili, e favorire la creazione di luoghi di cultura e socializzazione (mostre, spettacoli, centri ricreativi, artigianato).
2. Proteggere un territorio fragile
Il problema: Tutta la Liguria è estremamente fragile, ogni alluvione porta con sé disastri ambientali ed umani. La fragilita’ e’ dovuta in parte alla conformazione del territorio, ma soprattutto all’abbandono della coltivazione della terra, allo sfruttamento edilizio inappropriato, alla cementificazione del suolo, e al mancato rispetto delle distanze delle costruzioni dai corsi d’acqua.
Approcci: E’ prioritaria una pianificazione che abbia come finalita’, necessaria e lungimirante, la protezione del litorale e delle spiagge, la sicurezza dell’alveo dei fiumi, la stabilita’ geologica del territorio interno.
La nuova sezione di Italia Nostra intende
(a) Promuovere un filone di studi e convegni sulla protezione del litorale. Si sente infatti il bisogno di dati reali e di opinioni esperte, perche’ le informazioni sull’argomento sono vaghe, spesso contradditorie, e comunicate solo a livello giornalistico;
(b) Monitorare che siano preservate da nuove speculazioni e da ulteriore consumo di suolo le colline e le aree verdi rimaste integre, come indicato all’Obiettivo 1d; e che siano rispettate per le costruzioni le distanze di sicurezza dai corsi d’acqua e il vincolo di inedificabilita’ sulla fascia di 300 metri dalla linea di costa;
(c) Collaborare con tutte le forze rappresentate nella zona per ritornare parte del territorio alle coltivazioni agricole, ripiantumando zone abbandonate, e sviluppando nell’entroterra formule miste di agricoltuta e turismo esperienziale.
3. Conoscere e far conoscere il valore storico e identitario del patrimonio artistico
Il problema: Il Ponente Ligure, come tutta la Liguria e l’Italia, offre la possibilità di godere di grandi testimonianze storiche, artistiche, architettoniche (un unicum di ville, palazzi, parchi, giardini) che coprono molti secoli se non millenni. Tali risorse devono essere preservate per il loro valore intrinseco e ne deve essere preservata la fruizione pubblica. Ma soprattutto e’ necessario sviluppare maggior consapevolezza e responsabilita’ di tutta la popolazione nei confronti di risorse che rappresentano la loro storia, tradizioni, e valori.
Approcci: Il patrimonio storico, artistico, e culturale deve essere preservato da operazioni speculative di mera privatizzazione, lavorando in sinergia con tutti i soggetti interessati alla loro valorizzazione e alla fruizione pubblica; ed e’ necessario sviluppare strumenti per rendere i cittadini protagonisti nella tutela e arricchimento del patrimonio artistico.
La nuova sezione di Italia Nostra intende
(a) Creare collaborazioni con le Scuole per insegnare la Storia locale usando materiale
illustrativo di alta qualita’ e visite all’esistente;
(b) Promuovere il concetto di “Comunita’ di Patrimonio” come previsto dalla Convenzione di Faro, una “convenzione quadro” del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, istituita a Faro, in Portogallo, il 27 ottobre 2005 e ratificata dal Governo italiano in modo definitivo nel settembre 2020;
(c) Identificare Tesi di Laurea dedicate ad aspetti culturali del territorio e organizzarne presentazioni sempre coinvolgento le Scuole;
(d) Organizzare eventi culturali e ludici di richiamo in/su luoghi con valore storico-artistico per promuoverne la conoscenza.
4. Promuovere l’Entroterra
Il problema: L’entroterra dell’estremo Ponente Ligure e’ il depositario della storia del territorio e ne raccoglie bellezze naturali e artistiche, oltre che potenzialita’ lavorative, ma oggi e’ a rischio di estinzione sociale. Un po’ perche’ nei decenni passati gli abitanti dei piccoli paesi hanno cercato altrove opportunita’ di lavoro, un po’ perche’ con la soppressione delle Comunita’ Montane nel 2011 sono venuti a mancare strumenti di attenzione e pianificazione per il territorio e il suo sviluppo socioeconomico. Testimone di questa situazione di svuotamento e abbandono sono i dati del Ministero delle Finanze sui redditi dei Comuni Italiani. Tra i comuni liguri, i piu’ poveri sono i piccoli comuni della Liguria di Ponente (da Lucinasco a Triora a Terzorio a Baiardo fino a Castelvittorio, il piu’ povero di tutti).
Approcci: Per una serie di motivi che maturano da tempo e che sono stati magnificati dai lockdown durante la pandemia COVID, sta tornando un interesse tra i giovani a vivere nei piccoli
paesi. In parte attratti dall’opportunita’ di combinare attraverso il lavoro online i benefici di incarichi lavorativi da grande citta’ con i benefici di uno stile di vita rilassato e salubre lontano dagli stress cittadini. Ma in parte attratti proprio dal lavoro legato alla terra, che oltre alla tradizionale agricoltura e olivicoltura, potrebbe essere esteso ad attivita’ quali l’utilizzazione dei boschi che e’ oggi poco praticata perche’ necessita di una complessa pianificazione con il contributo di diverse competenze.
5. Contribuire a combattere il riscaldamento globale e l’emergenza climatica
Il problema: Il riscaldamento globale, prodotto dall’accumulo di gas serra (CO2 in particolare) causati dall’uso di combustibili fossili quali carbone, benzina, e gasolio, e’ diventato un’emergenza da affrontare e mitigare. Le conseguenze piu’ note sono gli eventi atmosferici estremi che devastano territori e falciano vite umane. Ma c’e’ anche l’innalzamento del livello dei mari — previsto di quasi un metro entro la fine del secolo –, causato dallo scioglimento dei ghiacciai continentali e dal riscaldamento della superficie degli Oceani che dilata la massa d’acqua. E ci sono fin d’ora conseguenze sulla salute umana, fino alla mortalita’ accelerata in tutti i continenti nelle stagioni calde (Nature Climate Change Maggio 2021) e a causa dell’aumento di concentrazione nell’aria di polveri sottili, anche nei limiti considerati “sicuri” (New England Journal of Medicine Agosto 2019).
Approcci: I piu’ recenti accordi internazionali mirano a ridurre del 55% le emissioni di CO2 entro il 2030 (rispetto a livelli del 1990) per arrivare alla decarbonizzazione completa nel 2050. Questo potra’ succedere implementando tre approcci complementari: (1) diminuire la richiesta di energia, (2) accelerare l’utilizzo dell’eccessiva CO2 prodotta, e (3) generare e utilizzare energia da sorgenti non fossili.
La nuova sezione di Italia Nostra intende
(1) Adoperarsi per far dichiarare ai Comuni del ponente ligure lo Stato di Emergenza Climatica. Tale riconoscimento e’ di prassi accompagnato da programmi per mitigare l’Emergenza, e dall’impegno dei Comuni verso obiettivi quantificabili;
(2) Contribuire a render noto che diminuire la richiesta di energia e’ l’approccio piu’ sostenibile alla necessita’ di progressiva decarbonizzazione, e certo il piu’ promettente nell’ottica del raggiungimento di un nuovo equilibrio con la Natura. La nuova sezione si fara’ promotrice
(a) della mobilita’ “dolce” attraverso campagne che sollecitano il muoversi a piedi o in bicicletta, inclusi percorsi pedibus per le Scuole; il prolungare percorsi ciclabili esistenti; e il creare per tutti I tipi di mobilita’ dolce percorsi sicuri;
(b) del trasporto pubblico a tutti i livelli — dentro le citta’, tra le citta’, e tra le citta’ e l’entroterra; avendo quest’ultimo intervento anche valenza per l’Obiettivo # 4, Promozione dell’Entroterra.
(3) Accelerare l’utilizzo dell’eccessiva CO2 prodotta, che vuol dire mantenere in buona salute e incrementare il Verde urbano, essendo la fotosintesi clorofilliana il piu’ efficiente meccanismo naturale per liberarsi del CO2, che le piante trasformano in zuccheri per il proprio nutrimento e ossigeno per tutti. Poiche’ la nuova sezione nasce anche come reazione a comportamenti e decisioni irrispettosi del patrimonio verde da parte di alcune amministrazioni locali, si impegnera’ in modo prioritario sul fronte della protezione e potenziamento del Verde, come descritto all’Obiettivo # 1.
(4) Far si’ che il percorso verso la decarbonizzazione non annulli il diritto-dovere alla tutela del Paesaggio sancito dall’articolo 9 della nostra Costituzione. Sara’ importante trovare un equilibrio tra la necessita’ di generare energia da fonti rinnovabili da una parte, e dall’altra salvaguardare il paesaggio dall’espansione dei campi fotovoltaici, dei parchi eolici, e delle dighe nei fiumi e nei torrenti. Per nuovi piani di produzione di energia pulita, la nuova sezione di Italia Nostra promuovera’ l’analisi pubblica del razionale e delle ricadute pubbliche degli specifici interventi da una parte, e delle conseguenze sul paesaggio dall’altra.
STRATEGIA PER ATTUARE IL PROGRAMMA
Per ognuno degli Approcci scelti relativi ai 5 Obiettivi, le azioni concrete saranno di varia natura, e potranno spaziare da specifiche richieste ai Comuni e altri enti amministrativi a interazioni e iniziative con Italia Nostra regionale e nazionale, eventi che coinvolgono cittadini, Scuola, e Associazioni, questionari ai cittadini; ricerche di archivio e nuove scoperte, etc. Con specifico impegno a monitorare ed intervenire nelle fasi di pianificazione, sia urbana (PUC), che provinciale (Piani d’Ambito), e regionale (Piano Territoriale e Piano del Paesaggio).
La sezione locale lavorerà in sinergia con la struttura associativa interna e i riferimenti territorialmente vicini e superiori, ricevendo così collaborazione e supporto dalle migliori esperienze, competenze e sensibilità in campo.
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